Bilanci di sostenibilità

Il punto di partenza per una nuova era commerciale green

Sistemi di gestione della qualità

La Direttiva CSRD

La Direttiva CSRD (Direttiva 2022/2464 recepita dal D.Lgs. 2024/125), per la rendicontazione di sostenibilità aziendale, è entrata in vigore il 5 gennaio 2023 e sostituisce la precedente Non Financial Reporting Directive – NFRD (Direttiva 2014/95/UE, recepita dal D.Lgs. 2016/254).

La Direttiva CSRD risponde alla necessità di maggior trasparenza e confrontabilità dei bilanci, al fine di dare concretezza ai piani di mitigazione e adattamento delle organizzazioni. A tal fine introduce:

  • l’obbligo di utilizzo degli standard di rendicontazione ESRS di EFRAG;

  • l’obbligo di “limited assurance” dei bilanci e di pubblicazione nella relazione sulla gestione;

  • l’analisi di doppia materialità, di impatto (approccio inside-out) e finanziaria (approccio outside-in);

  • l’obbligo di informazione su impatti, rischi e opportunità effettivi e potenziali;

  • l’obbligo di rendicontazione nel breve, medio e lungo periodo;

  • l’obbligo di rendicontazione sull’intera catena del valore, considerando i flussi upstream e downstream, in un’ottica del ciclo di vita.

La Direttiva CSRD prevede un’applicazione graduale:

 

1° gennaio 2024

Grandi imprese quotate con almeno 500 dipendenti e una tra le seguenti caratteristiche (ovvero le stesse già soggette alla NFRD)

  • attivo patrimoniale: 25 mln €
  • ricavi netti: 50 mln €
1° gennaio 2025

grandi imprese non quotate che rispettano almeno due criteri seguenti:

  • attivo patrimoniale: 25 mln €
  • ricavi netti: 50 mln €
  • numero medio di dipendenti maggiore o uguale a 250
1° gennaio 2026

PMI quotate (escluse le micro-imprese), gli istituti di credito di piccole dimensioni non complessi e le imprese di assicurazioni dipendenti da un Gruppo, che possiedono almeno due dei criteri seguenti:

  • attivo patrimoniale: da 450.000€ a 25 mln €
  • ricavi netti: da 900.000 € a 50mln €
  • numero medio di dipendenti tra  11 e 250
1° gennaio 2028

Società figlie e succorsali con capogruppo extra-UE, che hanno generato in UE ricavi netti superiori a 150 mln € per ciascuno degli ultimi due esercizi consecutivi, e che hanno almeno una di queste caratteristiche:

  • un’impresa controllata soddisfa i requisiti dimensionali CSRD
  • una succursale ha generato ricavi netti superiori a 40 mln € nell’esercizio precedente

Le novità della Direttiva CSRD rispetto alla Direttiva NRFD

La Direttiva CSRD risponde alla necessità di maggior trasparenza e confrontabilità dei bilanci, al fine di dare concretezza ai piani di mitigazione e adattamento delle organizzazioni. A tal fine introduce:

  • l’obbligo di utilizzo degli standard di rendicontazione ESRS di EFRAG;

  • l’obbligo di “limited assurance” dei bilanci e di pubblicazione nella relazione sulla gestione;

  • l’analisi di doppia materialità, di impatto (approccio inside-out) e finanziaria (approccio outside-in);

  • l’obbligo di informazione su impatti, rischi e opportunità effettivi e potenziali;

  • l’obbligo di rendicontazione nel breve, medio e lungo periodo;

  • l’obbligo di rendicontazione sull’intera catena del valore, considerando i flussi upstream e downstream, in un’ottica del ciclo di vita.

Il recepimento italiano della Direttiva CSRD

Il 25 settembre 2024 è entrato in vigore il decreto di recepimento, D.Lgs. 2024/125.

Il decreto di recepimento italiano introduce alcune differenze rispetto alla Direttiva Europea:

1. RLS: in aggiunta a quanto previsto dalla CSRD, si chiede di prevedere modalità di informazione dei rappresentanti dei lavoratori in merito alle informazioni sulla sostenibilità. I rappresentanti dei lavoratori devono, a loro volta, comunicare i loro eventuali pareri all’organo amministrativo e di controllo.

2. Bilanci di sostenibilità delle imprese di paesi terzi: il Bilancio pubblicato dalla società figlia o dalla succursale deve essere redatto dalla società madre in conformità agli ESRS.

Se la società madre extra-europea non fornisse tutte le informazioni necessarie o non mettesse a disposizione l’attestazione sulla conformità, la società figlia (o succursale) redigerà il Bilancio con le informazioni possedute e rilascerà una dichiarazione attestante la situazione.

3. Attestazione sulla conformità della rendicontazione: gli unici soggetti abilitati a svolgere l’attività di attestazione sono i revisori legali dei conti iscritti nel Registro e che abbiano maturato almeno cinque crediti formativi annuali nelle materie della sostenibilità.

4. Responsabilità e sanzioni: la responsabilità di garantire che le informazioni siano fornite in conformità a quanto previsto è degli amministratori delle società.

Le sanzioni previste sono di tipo amministrativo pecuniario e nei due anni successivi all’entrata in vigore del decreto si stabilisce che non possano essere superiori:

  • 150.000 € per violazione degli obblighi di conformità delle informazioni ai principi di rendicontazione;

  • 2.500.000 € per violazione degli obblighi di pubblicità;

  • 125.000 € per le società di revisione e 50.000 € per i revisori della sostenibilità.

Gli standard di rendicontazione ESRS di EFRAG

EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) è un’organizzazione indipendente che ha il compito di fornire consulenza tecnica alla Commissione Europea in materia di standard di rendicontazione finanziaria e di sostenibilità, per le imprese europee.

EFRAG ha emesso i seguenti standard di rendicontazione:

  • IFRS: International Financial Reporting Standards

  • ESRS: European Sustainability Reporting Standards

Gli standard ESRS per la rendicontazione della sostenibilità sono divisi in:

  • ESRS 1 e ESRS 2 che forniscono informazioni su come effettuare l’analisi di Doppia Materialità e informazioni generali di rendicontazione;

  • ESRS da E1 a E5 che permettono di rendicontare Politiche, azioni, target relative agli IROs (Impatti Rischi e Opportunità) ambientali;

  • ESRS da S1 a S5 che permettono di rendicontare Politiche, azioni, target relative agli IROs (Impatti Rischi e Opportunità) sociali;

  • ESRS G1 che permette di rendicontare Politiche, azioni, target relative agli IROs (Impatti, Rischi e Opportunità) della governance aziendale.

Analisi di Doppia Materialità (DMA) e IROs (Impatti, Rischi e Opportunità)

L’analisi di doppia materialità (ovvero significatività) riguarda l’analisi dalla materialità di impatto che considera gli impatti dell’azienda sulla società e sull’ambiente con un approccio inside-out e la materialità finanziaria che considera i rischi e le opportunità finanziari derivanti dagli aspetti di sostenibilità con un approccio outside-in.

La Direttiva richiede di quantificare e rendicontare impatti (positivi e negativi), rischi e opportunità effettivi e potenziali sull’intera catena del valore (upstream e downstream), nel breve, medio e lungo periodo.

 

L’analisi di doppia materialità permette di individuare gli impatti, i rischi e le opportunità da rendicontare nei bilanci mediante gli standard ESRS, in quanto significativi per l’azienda.

Il supporto di PAIDEIA in ambito di Bilanci di Sostenibilità

Il Bilancio di sostenibilità è uno strumento strategico e di comunicazione essenziale per valorizzare concretamente il tuo impegno nei confronti della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Questo documento non solo garantisce trasparenza nei confronti di clienti, investitori e stakeholder, ma rappresenta anche un potente mezzo per rafforzare la fiducia e migliorare la reputazione aziendale.

Più che un semplice report, il Bilancio di Sostenibilità è una dichiarazione di responsabilità, che riflette i valori e le azioni intraprese per affrontare le sfide globali legate ai cambiamenti climatici e all’equità sociale. Inoltre, costituisce una guida strategica per integrare i principi di sostenibilità all’interno delle decisioni aziendali, contribuendo a migliorare l’efficienza operativa e l’innovazione.

Attraverso il Bilancio di Sostenibilità, un’organizzazione dimostra il proprio impegno concreto a generare valore non solo per sé stessa, ma anche per la società e l’ambiente, contribuendo così a un futuro più equo e sostenibile.

La necessità di rendicontare i propri impatti, rischi e opportunità sull’intera catena del valore fa sì che non solo le organizzazioni direttamente coinvolte dalla nuova Direttiva saranno chiamate a redigere i Bilanci di Sostenibilità, ma tutte, in quanto parte di una catena del valore, dovranno dimostrare attraverso metodi trasparenti e condivisi, i propri impatti, rischi e opportunità legati alla transizione verso una nuova economia sostenibile.

Con il nostro servizio di consulenza, supportato da persone esperte in materia, l’organizzazione viene seguita e guidata per sviluppare in maniera efficace ed efficiente i passi necessari, ovvero:

  • individuare il gruppo degli Stakeholders;

  • sviluppare l’analisi di doppia materialità (DMA);

  • individuare gli Impatti, Rischi e Opportunità (IROs) rilevanti per l’organizzazione;

  • redigere il bilancio secondo gli standard ESRS di EFRAG.

“Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, ma la prendiamo in prestito dai nostri figli”.

Attribuito a Pericle